L' ADDESTRAMENTO PROFESSIONALE PER DOCUMENTALISTI

Sotto i termini di "esperti di documentazione", "documentalisti", "agenti o tecnici dell'informazione", si suole raggruppare, con maggiore o minore esattezza, tutti coloro che operano nei diversi settori del mondo della documentazione: addetti ai centri di documentazione o ai servizi informazione, bibliotecari, archivisti, conservatori di musei, ecc.

I vocaboli "Documentazione" e "Informazione" si trovano ormai quasi sempre insieme nei titoli come nei testi, ma le interpretazioni dei due termini sono diverse. Fra le più note:

- quella tradizionalista-conservatrice dei bibliotecari, i quali vedono di norma nella documentazione più che altro un perfezionamento e un'amplificazione del concetto di "Bibliografia";

- quella che ci collega agli studi sulla cibernetica, esaminando il problema documentario (sia; pure a volte con indirizzi diversi, ma analoghi fra loro) sotto aspetti filosofico-terminologici e fisico-matematici, al fine di raggiungere un migliore immagazzinamento e una più rapida diffusione delle informazioni;

- infine quella sociologica, la quale analizza, nel quadro della problematica del fenomeno sociale dell'informazione, i soggetti promotori, i testi, gli strumenti, i soggetti recettori, nonché i così detti "fattori di conformità", al fine di avere un quadro generale di tutte le fasi del problema documentario.

In Italia le tre correnti sono rappresentate dalle scuole di biblioteconomia presso alcune Facoltà di Lettere e Filosofia (dove si tende ad informare gli alunni anche su taluni problemi generali di documentazione), dai Corsi di "documentalistica e metodologia del progetto" presso l'Istituto Tecnico Industriale G. Feltrinelli di Milano, e infine dalla nuova Scuola di tecniche dell'Informazione, presso la Facoltà di scienze statistiche, demografiche ed attuariali dell'Università di Roma.

In Italia l'atteggiamento dei bibliotecari nei confronti dei problemi della documentazione è stato in un primo tempo, piuttosto scettico e sospettoso, ma in un secondo tempo si è fatto più vivo e più interessato: ne è prova evidente la loro maggiore partecipazione ai convegni e ai corsi di documentazione.

Sin dal 1956, presso la sopra citata Scuola di Tecniche dell'Informazione, viene svolto un regolare corso di studi su "La tecnica della documentazione". In tale corso si tende a formare organicamente l'ossatura di questa nuova disciplina, e a trovarle la propria definitiva sistemazione tecnica e dottrinale. Per tali motivi si studia il suo problema centrale: il suo ciclo produttivo, perennemente rinnovatesi, effettuato dall'individuo (fonte) mediante appositi strumenti, a vantaggio esclusivo dell'individuo (utente). La Sezione "Tecnica e applicazioni dell'informazione" del Centro Nazionale studi sull'informazione, segue attentamente gli sviluppi dottrinali del corso in parola.

Per iniziativa della Commissione per il coordinamento dei programmi della Documentazione e dell'informazione scientifico-tecnica, in seno al Comitato nazionale, per la Produttività, dal 1959 ad oggi si sono effettuati sei corsi rapidi di aggiornamento, di cui uno per gli addetti ai servizi di informazione tecnica nelle imprese pubbliche e private, e gli altri cinque per i funzionari di biblioteche speciali. I risultati ottenuti sono stati soddisfacenti, come si è potuto rilevare dai dati raccolti, alla fine di ogni corso, dal Comitato stesso. Anche in occasione dei due Congressi nazionali sui problemi della documentazione e dell'informazione, svoltisi a Roma rispettivamente nel maggio del 1960 e nel febbraio del 1962, sotto gli auspici del C.N.P., è stata segnalata l'importanza e l'urgenza di affrontare seriamente il problema dell'addestramento dei documentalisti. Infatti uno dei compiti precipui della citata Commissione è quello di curare la formazione professionale del personale addetto a qualsiasi organo di documentazione e informazione scientifico-tecnica.

Nel 1962 si è svolto a Milano, in fase sperimentale, il primo corso di Documentalistica e metodologia del progetto, per iniziativa dell'Istituto Tecnico Industriale G. Feltrinelli, e con la preziosa collaborazione dell'Istituto di documentazione dell'Associazione meccanica italiana - IDAMI di Milano. Scopo del corso indirizzato al produttore e all'utente della documentazione è stato quello di dimostrare come il processo documentativi si inserisca nel più ampio ambito del processo produttivo. Nel caso del progettista egli si trova di fronte ad un ostacolo, rappresentato da una situazione di fatto, da un problema, che richiede perentoriamente una soluzione. Il processo si può schematizzare come segue: a) l'incontro del progettista con un problema da risolvere deve esplicarsi innanzi tutto in una accurata analisi, dimensionale e metrica, del problema; b) successivamente il progettista deve ricercare i dati atti alla soluzione del suo problema. Gli si offrono a questo punto tre vie, che devono essere percorse successivamente, l'una dopo l'altra, nel tempo: 1) - ricerca nel patrimonio si esperienza personale; 2) - ricerca nel patrimonio di esperienza altrui, cioè nella documentazione; 3) - ricerca del nuovo: ricerca scientifica. Tra gli elementi raccolti in base alle ricerche sopra indicate, il progettista sceglie quelli che comporranno la futura sintesi. Dalla sintesi nasce il progetto, cioè il dato già elaborato utile alla soluzione del problema. In base a quanto esposto appare evidente l'importanza e il valore della documentazione nella stessa vita aziendale e produttiva. Il corso verrà ripetuto, completato ed ampliato in base ai suggerimenti dati dalla prima esperienza. (1)

Nello stesso anno, promosso dal Centro di Informazioni economiche per le aree sottosviluppate, si è svolto a Roma presso la Facoltà di scienze statistiche, demografiche e attuariali il 1° corso di addestramento alla documentazione e alla ricerca bibliografica per le discipline economiche. Il corso, frequentato da studenti delle Facoltà di Economia e commercio e di giurisprudenza e da funzionari di Enti pubblici e privati, ha dimostrato l'importanza e la necessità della formazione di elementi idonei a svolgere i compiti connessi con l'attività di un ufficio o centro di documentazione economica, soprattutto quando problemi di ordine economico di vasta portata si presentano all'attenzione dei responsabili degli organismi pubblici e privati. Il corso, dopo un'impostazione generale delle metodologie che stanno alla base di ogni attività documentaria, si è articolato sulla trattazione dei problemi derivanti dalla diffusione delle informazioni nel campo dello sviluppo economico, con particolare riguardo alle aree sottosviluppate.

Al fine di offrire la possibilità di fornire materiale altamente qualificato a quei giovani che cominciano ad interessarsi alla tecnica della documentazione, il Centro Nazionale documentazione scientifica del Consiglio nazionale delle ricerche, per iniziativa del relatore, ha istituito un apposito Reparto studi e ricerche sulla tecnica della documentazione. Per il momento si compone di: a) una biblioteca strettamente specializzata che riunisce libri, periodici e miscellanee; b) uno schedario per soggetti comprendente le indicazioni della letteratura e della specifica terminologia documentaria; c) la redazione di una pubblicazione "Note di bibliografia e documentazione scientifica - collana di studi e ricerche" delle quali sono stati pubblicati già sei volumi e sono in corso di stampa altri tre.

A questo punto vien fatto di domandarsi se il problema dell'addestramento professionale degli esperti di documentazione si possa considerare risolto in Italia: no davvero. Si deve riconoscere che qualcosa si è fatto e si sta facendo, ma occorrono ancora alcune iniziative serie per formare le reclute dl nuovo esercito professionale e per combattere l'estrema faciloneria con la quale troppe volte si affrontano problemi di tecnica documentaria.

Nel chiudere la presente relazione si formulano, con fiducia, i due seguenti voti:

1) che gli studi sulla problematica della documentazione e informazione scientifica vengano, d'ora innanzi, maggiormente aiutati e potenziati, mediate l'istituzione di apposite borse di studio o di premi, da parte di importanti Enti internazionali, allo scopo soprattutto di risvegliare l'interessamento ed il favore della gioventù studiosa verso questa nuova disciplina.

2) che sia accolto il principio dello scambio internazionale di documentalisti, da effettuarsi mediante il concreto apporto dei rispettivi Comitati nazionali della Federazione Internazionale di Documentazione, da mantenere in servizio per un periodo minimo di sei mesi presso importanti organismi documentari o presso le Scuole di documentazione, e che tale proposta non tardi ad avere le sue pratiche applicazioni.

(1) Questi dati mi sono stati gentilmente forniti dalla dott.ssa Amelia Grezzi, funzionaria dell'IDAMI.

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